Lo Monaco al vertice in Prefettura

Lo Monaco al vertice in Prefettura. Riferisce l’Ad del Catania a margine: «Sono stato aggredito alle spalle. In balia delle minacce per 25 minuti».

Lo Monaco al vertice in Prefettura

Lo Monaco al vertice in Prefettura. L’amministratore delegato della società rossazzurra oggi è stato convocato in Prefettura.

Al tavolo tecnico del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha partecipato anche il presidente della Lega Pro, Ghirelli.

L’amministratore delegato del Calcio Catania interviene a margine:

«Sono stato aggredito alle spalle, poteva scapparci il morto. Ci sono le telecamere, chi lo ha fatto si è firmato».

Alle domande se avesse incontrato Pulvirenti risponde:

«L’ho incontrato, era commosso».

Poi i giornalisti gli chiedono se resterà nel suo ruolo:

«No, col Catania ho chiuso l’altro giorno».

In merito all’aggressione subita, da ultras sul traghetto che collega Messina a Villa San Giovanni Pietro Lo Monaco amareggiato ricorda:

«L’unica escoriazione ce l’ho dentro, nel cuore…».

Prima del vertice Lo Monaco ha aggiunto:

«Voglio sentire cosa hanno da dire loro, mi hanno convocato. La scorta? Sono cose che deciderà chi è competente in materia».

«Quello che è successo ieri è accaduto in un luogo pubblico. Vedremo…».

Lo Monaco ricostruisce la vicenda di ieri:

“Sono stato aggredito alle spalle e non so come ho avuto la lucidità di portarli fuori sul ponte. Mi sento violato, poteva scapparci il morto».

Concitato aggiunge: «Per 25 minuti sono stato in balia delle frasi più becere, delle accuse più becere, delle minacce più becere».

«Denunce non ne faccio perché non ci sono abituato. Chi ha fatto quello che ha fatto si è firmato: ci sono telecamere, ci sono testimoni ed è davanti gli occhi di tutti quelli che è successo».

Ancora prosegue Lo Monaco:

«Io mi auguro che questo episodio sia solo uno spunto per isolare certa gente e per cercare di fare ripartire il Catania».

«I tifosi, quelli che si spacciano per tali, non fanno queste cose. Non portano discredito al nome del Catania».

Il dirigente del club rossoazzurro ha aggiunto:

«Il Catania ha tanti tifosi che non parlano, che non vengono al campo e forse questa è la parte che dovrebbe insorgere».

Quello che è accaduto ieri fa parte di un meccanismo in cui si dà voce e corpo a questa gente, il risultato è questo».

Poi conclude:

«Chi parla, chi commenta, i personaggi pubblici che hanno un ruolo devono capire che influiscono e in qualche modo indirizzano…».