Disavanzo Regione, governo potrebbe autorizzare mutuo. Il ministero avrebbe rimesso in campo l’ipotesi di spalmare in 10 anni anziché 3 il forte disavanzo rilevato dalla Corte dei Conti venerdì scorso.
Disavanzo Regione, governo potrebbe autorizzare mutuo
Disavanzo Regione, governo potrebbe autorizzare mutuo. È una forzatura, non si potrebbero accendere altri mutui, la Corte dei Conti lo ha manifestato più volte.
Ma il ministero conosce bene la situazione Siciliana e non può permettersi di tagliare 2 miliardi e 100 milioni in tre anni.
Considerato che un miliardo dovrebbe essere ritirato subito trasformando questa forma di emergenza in una minaccia sociale.
Musumeci lo ha scritto a Conte, Armao lo ha manifestato al Ministero e Razza lo ha ribadito in ogni luogo.
L’Assemblea Regionale Siciliana, intanto, si prepara a trattare l’assestamento di bilancio con i tagli aggiuntivi di 255 milioni deliberati dalla giunta lunedì sera e comunque sempre insufficienti.
Questo clima di tensione viene interrotto da un contatto con il ministero che avrebbe rimesso in campo l’ipotesi di spalmare in 10 anni anziché 3 il forte disavanzo rilevato dalla Corte dei Conti venerdì scorso.
Tra oggi e domani potrebbe arrivare l’inserimento nel decreto Milleproroghe di una norma che autorizzerà la Sicilia a rateizzare il maxi disavanzo.
Così si eviterebbero i tagli a Comuni, enti regionali, imprese, precari e società sportive già conteggiati.
Se ciò avverrà, dopo la ratifica del Capo dello Stato, la norma potrà entrare in vigore fra Natale e Capodanno.
Il salva Sicilia, però, potrebbe rivelarsi un azzardo.
Infatti, in attesa del provvedimento l’Ars potrebbe fermarsi per poi riprendere e affrettarsi velocemente a rivedere la manovra approvandola entro il 31 dicembre.
Se il promesso provvedimento non si potesse risolvere si rischierebbe di ritrovarsi con il tempo contato con la possibilità di blocco della manovra.
Intanto il governo ha inviato all’Ars Musumeci con il rendiconto generale 2018 da approvare ma ha omesso la presentazione del provvedimento con gli ulteriori tagli e le tabelle.
Quindi, si punta ad avviare la discussione in attesa di sapere cosa accadrà considerando il rischio poi di dover procedere e introducendo emendamento su emendamento.
E in attesa di come procedere si ferma anche l’esercizio provvisorio.
In merito a quest’ultimo, sicuramente la prima versione che approderà in aula avrà una durata di due mesi:
quindi, fino a fine febbraio anche se probabilmente si arriverà a una proroga.
È chiaro che la vicenda si dovrebbe risolvere entro la serata.
Intanto, domani sabato, l’aula è già convocata alle ore 11 e la seduta potrebbe essere rinviata perché la Commissione Bilancio non è detto che riesca a dare l’ok per tempo.
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