Due sicari per uccidere la zia

Due sicari per uccidere la zia. Il corpo rinvenuto in un dirupo tra Bagheria e Casteldaccia. Le indagini si erano subito indirizzate verso la nipote.

Due sicari per uccidere la zia

Due sicari per uccidere la zia. La nipote Maria Francesca Castronovo ha confessato di avere ucciso la parente perché da tempo la maltrattava.

Per compiere il delitto si sarebbe avvalsa della collaborazione di due giovani,

un maliano e un ivoriano che vivono a Palermo ai quali avrebbe consegnato circa 15 mila euro.

Il denaro reperito dai carabinieri in casa di Guy Morel Diehi.

I militari dell’Arma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Termini Imerese,

nei confronti di tre persone ritenute responsabili.

L’accusa è concorso morale e materiale tra loro, dell’omicidio di Angela Maria Corona, 48 anni, e del successivo occultamento del cadavere.

La donna uccisa nei giorni a ridosso di Pasquetta e il corpo fatto rotolare in un dirupo,

nei pressi della provinciale 16 che collega Bagheria e Casteldaccia.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, coordinati dalla procura di Termini Imerese,

la nipote della vittima avrebbe assoldato due sicari affinché l’aiutassero a uccidere Angela Maria Corona e a occultarne il cadavere.

Gli arrestati sono la nipote della vittima, Maria Francesca Castronovo, di 39 anni, e due extracomunitari.

La donna avrebbe assoldato per uccidere la zia: Guy Morel Diehi, ivoriano di 23 anni, e Toumani Soukouna, maliano di 28 anni.

L’uccisione di Angela Maria Corona, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Bagheria, sarebbe avvenuto martedì 14 aprile.

La vittima strangolata e poi infilata in un sacco e gettata nel dirupo.

Il corpo dilaniato da animali randagi e questo spiega perché alcune parti, come la testa e, una porzione del busto, non sono state trovate.

L’autopsia non è stata ancora eseguita.

I sospetti dei carabinieri della compagnia di Bagheria, coordinati dal pm Daniele Di Maggio e del procuratore di Termini Ambrogio Cartosio,

si sono concentrati quasi subito su Maria Francesca Castronovo, poi arrestata con i suoi complici.

Il compagno e altri testimoni avevano raccontato di continui dissidi tra la zia e la nipote.

I militari dopo avere scoperto il corpo della vittima hanno rintracciato la nipote al centro Grandi ustionati dell’ospedale Civico,

dove si era ricoverata poco dopo il delitto con bruciature alle gambe.

Secondo alcuni testimoni le ustioni le avrebbe provocate la zia che le avrebbe lanciato dell’acqua bollente,

secondo la giovane le ustioni sarebbero provocate dall’incendio della sua vettura.

Auto andata in fiamme vicino al cimitero di Bagheria. I carabinieri con la consulenza dei vigili del fuoco hanno accertato che il rogo era stato doloso.