Impresa in odor di mafia, scatta il sequestro

Impresa in odor di mafia, maxi sequestro. Beni accumulati illecitamente da mafioso di Barcellona Pozzo di Gotto e da un ex consigliere comunale di Giardini Naxos

Impresa in odor di mafia, scatta il sequestro

Impresa in odor di mafia, scatta il sequestro. I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito due decreti di sequestro di beni.

Il valore complessivo è un milione di euro.

Gli atti emessi dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Messina su richiesta della Dda guidata dal procuratore Maurizio De Lucia.

L’operazione prende corpo da indagini economico-patrimoniali,

condotte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Messina.

Scattano gli accertamenti nei confronti di due pregiudicati: Domenico Ofria e Salvatore Pietro Sterrantino.

L’attività delle Fiamme Gialle è consistita nella individuazione del patrimonio, mobiliare e immobiliare degli indagati.

Il Patrimonio sarebbe riconducibile a Ofria e Sterrantino, accumulato in assenza di fonti di reddito lecite.

Si tratta di immobili della zona residenziale di Barcellona Pozzo di Gotto, un fabbricato a Giardini Naxos e saldi di conti correnti bancari.

Ofria è un pregiudicato mafioso di 50 anni, ritenuto elemento di spicco del clan mafioso dei “barcellonesi” e coinvolto nell’inchiesta Mare Nostrum.

Gli accertamenti svolti dai militari del G.I.C.O. hanno accertato che i redditi dichiarati derivavano da un’impresa formalmente intestata a un prestanome.

L’azienda in realtà era controllata dal fratello dell’indagato, anche lui uomo d’onore della stessa cosca.

Gli inquirenti parlano di un’impresa mafiosa che si sarebbe avvalsa della forza di intimidazione derivante dall’appartenenza a Cosa nostra per:

«sbaragliare la concorrenza, inserendosi in settori economici particolarmente proficui, quali quello dello smaltimento dei rifiuti».

Gli investigatori hanno appurato che, nei locali della ditta si sarebbero svolti incontri tra i vertici del gruppo criminale.

Sterrantino è l’altro indagato colpito dal sequestro. Si tratta di un pregiudicato di Giardini Naxos di 64 anni.

L’uomo condannato per usura e per concorso in concussione aggravata dal metodo mafioso.

Quest’ultimo avrebbe intascato una tangente di 2mila euro da un imprenditore edile per accelerare procedure burocratiche.

Pratiche relative al pagamento degli stati di avanzamento lavori di opere che stava realizzando al cimitero di Giardini di Naxos.