Etna si desta ancora con nuovi parossismi. Stanotte si è attivato anche "Voragine" (cratere centrale) con piccole esplosioni più alte dell'orlo craterico.
Etna si desta ancora con nuovi parossismi
Etna si desta ancora con nuovi parossismi. Nuovo parossismo. Il nono. A rendersi protagonista è stato ancora una volta il cratere di sud-est dell’Etna.
Una “torcia” si è accesa in sommità e ha lacerato il tessuto tenebroso della notte, catalizzando l’attenzione dei comuni pedemontani.
In generale però si è assistito al solito “concerto” di tutti i crateri sommitali con la Bocca nuova anch’essa attiva.
All’una di notte si è registrato un incremento dell’attività stromboliana del cratere di sud-est con cenere prodotta e poi disperdersi in direzione Nord-Est.
Stanotte si è attivato anche “Voragine” (cratere centrale) con piccole esplosioni più alte dell’orlo craterico.
Anche la bocca nuova a ovest di Voragine ha messo in luce la sua attività.
Intanto una colonna di fumo si è sostanziata in una caduta di cenere che ha interessato prevalentemente il comune di Linguaglossa.
Interviene sull’attività vulcanica il vulcanologo Alessandro Bonforte:
«Stanotte non appena sembrava che la fontana di lava stesse partendo, l’attività è finita».
«Di norma, l’attività stromboliana è caratterizzata da sbuffi sempre più vicini che poi diventano un unico getto che inizia ad aumentare in altezza».
Spiega lo studioso di vulcani:
«La colata diretta verso la valle del Bove, è rimasta attiva. In seguito si è visto dalle telecamere che si era aperta una bocca alla base orientale del cratere di sud-est.
«Questa bocca ci ha dato la possibilità di assistere al fenomeno dello “Sputtering”: ovvero spruzzi di lava».
Infine conclude Bonforte:
«All’alba abbiamo assistito a sbuffi intervallati e sempre più forti».
«L’attività di fontanamento è terminata da qualche ora. Resta solo una debole emissione di cenere».
La colata intanto continua ad essere alimentata e il fronte avanza nella parte alta della Valle del Bove.
Umberto Trovato
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