Droga a Catania, annientato fortino della mala

Droga a Catania, annientato fortino della mala. L’organizzazione di spacciatori (cocaina e crack) fatturava 10 mila euro al giorno.

Droga a Catania, annientato fortino della mala

Droga a Catania, annientato fortino della mala. Piazza dello spaccio scardinato nello storico rione San Cristoforo della città etnea.

I carabinieri di Catania nel corso blitz hanno arrestato 22 persone, una delle quali posta ai domiciliari.

I militari dell’arma hanno notificato tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’organizzazione di spacciatori (cocaina e crack) fatturava 10 mila euro al giorno.

L’indagine è stata denominata ‘Piombai’ dal nome della strada in cui operavano gli indagati.

Lo smercio di sostanze stupefacenti avveniva nel cortile comune alle abitazioni della famiglia del capo piazza.

All’interno del cortile si poteva accedere esclusivamente da due portoni blindati ed era costantemente sorvegliato da vedette e protetto da cani di grossa taglia.

Installato un avanzato sistema di videosorveglianza attivato per allertare gli spacciatori dall’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.

Tra le indagate:

la moglie e la cognata del capo piazza, che, per l’accusa, gestivano i guadagni, occultando il denaro incassato.

Le due donne affiancavano e talvolta sostituivano gli uomini della famiglia nel controllo e nell’organizzazione delle attività.

Le stesse non si curavano, in alcuni frangenti, della presenza dei figlioletti in tenera età.

I carabinieri sono riusciti a riprendere, con telecamere nascoste, una donna spacciare con il figlio piccolo in braccio.

Dalle indagini è emerso che alcune delle vedette utilizzate dal gruppo, sarebbero state picchiate dal capo piazza.

L’uomo riprendeva le derisioni e le umiliazioni inflitte loro con il proprio cellulare e ne postava i video sul social Tik Tok.

La Dda di Catania lo accusa di divulgare le umiliazioni per:

«avvalorare pubblicamente la loro posizione di subordinazione».

Tra le immagini in possesso dei carabinieri spiccano quelle di un giovane costretto a tuffarsi nel contenitore dell’immondizia e di un altro a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante.

Nell’operazione sono stati condotti in carcere:

Giovanni Alfio e Giuseppe Di Martino, rispettivamente di 30 e 20 anni; Georgiana Xenia Bontu, 20 anni; Pietro Pulvirenti, 23; Domenico Dario Blandini, di 34.

Carmelo Pulvirenti, di 45; Carmelo Motta, di 32 anni; Angelo Guarneri, 31; Orazio Laudani, 28; Giuseppe Di Mauro, 33; Antonio Giovanni Bonanno, 34 anni;

Antonino Bonaceto, 27 anni; Vita Giuffrida, 24 anni; Vincenzo Pantellaro, 30; Mario Vinciguerra, 25 anni.

Giovanni e Domenico Marchese, rispettivamente di 22 e 33 anni; Giuseppe Spampinato, 32; Antonino Valentino Di Guardo, 34;

Sergio Fortunato Messina, di 45 anni e Giuseppe Alessandro D’Amico, di 31.

Imposti gli arresti domiciliari a:

Silvia Monica Maugeri, di 25 anni.

L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria notificato ad:

Antonio Giuseppe Seminara, di 32 anni, Giuseppe Romeo, 29, Salvatore Vadalà, 33 anni.