Etna, notte di fuoco fiamme e cenere

Etna, notte di fuoco fiamme e cenere. Il vulcano è tornato a sprigionare la sua potenza con fontane capaci di incendiare il cielo notturno.

Etna, notte di fuoco fiamme e cenere

Etna, notte di fuoco fiamme e cenere. Il cratere di sud-est ha colpito ancora, successivamente a una recente e inaspettata eruzione localizzata nel cratere di nord-est ma non ascrivibile alla categoria dei parossismi.

Dopo 11 giorni, l’Etna è tornata a sprigionare tutta la sua potenza di fuoco rigurgitando fiamme capaci di incendiare il cielo notturno e di irrorarlo del “sangue ” proveniente dalle viscere della Terra.

Un nuovo parossismo ha infuocato la notte appena trascorsa, inondando di cenere i tessuti urbani dei paesi che si distendono ai piedi del Mongibello.

È tornato dunque l’incubo ” cenere”, gettando nello sconforto le popolazioni etnee. Giarre e il suo hinterland sono stati vittime della fitta ricaduta di materiale piroclastico.

Milo, Zafferana e Fornazzo rientrano tra i centri più colpiti dall’ emissione di cenere vulcanica.

Dei lapilli si sono riversati sui predetti comuni.

Questo parossismo si è distinto dagli altri poiché per un breve momento si è attivata anche la bocca orientale, che, nella fase di maggiore fermento del vulcano, ha prodotto fontanelle.

La dinamica del vulcano ha fatto registrare prima sbuffi di cenere e poi attività stromboliana, seguita da fontane di lava.

L’ex Sella è stata interessata da elevati getti di lava mentre invece le fontanelle generate dalla bocca orientale hanno avuto un tempo limitato.

Due sono state le colate laviche: una diretta verso sud ovest e l’altra sul lato nord del cratere di sud-est.  I due flussi lavici sembrano non essere più alimentati.

Umberto Trovato