Norma in jazz, Paolo Fresu al Bellininfest – interviste. Fresu: “La musica straordinaria di Bellini è universale, intensa, moderna, anzi contemporanea”.
Norma in jazz, Paolo Fresu al Bellininfest – Interviste video
Norma in jazz, Paolo Fresu al Bellininfest – Interviste video. In scena al Teatro Massimo Bellini (e non alla Villa per cause metereologiche).
Norma in Jazz realizzata dalla Fondazione Tao Arte, con l’Orchestra Jazz del Mediterraneo.
L’orchestra creata nel 1998 da Nello Toscano, che ne mantiene la direzione artistica, e composta da 17 prestigiosi elementi:
Giacomo Tantillo, Salvatore Riolo, Giuseppe Privitera, Giovanni Morello (trombe). Orazio Maugeri, Marco Caruso, Rino Cirinnà,
Gaetano Cristofaro, Fabio Tiralongo (sax). Vincenzo Paratore, Salvatore Cannavò, Camillo Pavone, Antonio Caldarella (tromboni).
Pianoforte, contrabbasso e batteria sono affidati agli “Urban Fabula”: rispettivamente, Seby Burgio, Alberto Fidone e Giuseppe Tringali.
In questa occasione l’orchestra è guidata da Paolo Silvestri – docente di Composizione jazz al Conservatorio di Genova.
Silvestri come direttore ‘invitato’, ma anche compositore, arrangiatore e pianista, che ha saputo creare un connubio perfetto tra i temi belliniani e una elaborata versione jazz.
Il direttore Silvestri dichiara:
“l’intenzione di creare una versione moderna di Norma lasciando quasi inalterate le melodie nella loro straordinaria bellezza,
mantenendo spesso la forma simile alle canzoni popolari del nostro tempo,
pur senza rispettare la successione originale dei brani, ma rielaborando l’armonia e la strumentazione in uno stile jazzistico”.
Intervistato per il nostro giornale ha ricordato come avesse pensato in un primo tempo a una rielaborazione di alcuni brani di Norma per passare poi,
attraverso l’incontro con Fresu, ad una vera e propria summa dell’opera con la tromba in sostituzione della voce cantante.
Afferma il trombettista Paolo Fresu:
“La melodia belliniana è determinante per la comprensione della nascita del jazz… jazz e diffusione della canzone italiana in USA sono contemporanee e,
l’influenza della melodia belliniana e pucciniana si trova anche nella musica afroamericana”.
“Se Bellini è fondamentale, non dimentichiamo che Puccini debuttava al Metropolitan di New York nel 1918”.
Aggiunge il famoso trobettista:
«Io stesso ho scoperto pian piano la mia formazione classica…è stato quasi naturale trasformare la melodia in un’idea armonica più moderna”.
Fresu chiosa:
«Spesso scherzando proponevo agli amici dei pezzi rivelando solo alla fine, tra lo stupore generale, che si trattava di Bellini!”.
L’incontro con Paolo Fresu, star mondiale del jazz contemporaneo, sardo di nascita, ha fatto scattare la scintilla.
Dichiara di essere felice e di trovarsi in Sicilia perché, nonostante le diversità, le isole sono molto vicine, accomunate da un unico perimetro, il Mar Mediterraneo,.
Continua Fresu:
“La musica straordinaria di Bellini è universale, intensa, moderna, anzi contemporanea”.
Poi aggiunge:
“La tromba è lo strumento che più si avvicina al corpo, il più adatto a interpretare la voce, viene dal fiato…le parti sono improvvisate, spesso spontanee,
senza un testo preconfezionato, ma sempre all’interno dello spartito di un grande arrangiatore quale è il maestro Silvestri che magistralmente affonda le mani, con grande rispetto,
in un materiale che appartiene al passato: quando si ama una melodia la si fa propria”.
L’osmosi tra la lirica e il jazz -un connubio felice- parte da lontano.
Il primo disco jazz fu registrato da un musicista ‘bianco’, il siciliano La Rocca che ha dato vita a questa musica che si conosceva, ma non si chiamava così.
Louis Armstrong sognava di poter mettere in musica la Cavalleria rusticana!
Il Novecento ha lasciato questa testimonianza ‘osmotica’ che permeandosi nel segno dell’armonia appartiene a tutti.
Invece di interpretare la voce femminile belliniana, ho provato – con l’utilizzo della sordina Harmon e del flicorno – ad aprire un’altra porta,
a ‘costruire tra parola e improvvisazione’, a raccontare una storia che non è la stessa”.
Così, con il ruolo di voce cantante affidato Paolo Fresu, interprete eccezionale sulla scia di Gershwin, Evans e Miles Davis,
tra drammaturgia belliniana, musica popolare e improvvisazioni contemporanee ci siamo immersi in una Norma ‘rivisitata’ nei suoi momenti topici,
arricchiti dagli assoli improvvisati sulla base dei brani originali, rielaborati da Silvestri:
(Casta diva; Ite sul colle o druidi; Dormono entrambi; Mira, o Norma a’ tuoi ginocchi; Va’ crudele al Dio spietato; Deh! proteggimi o Dio: perduta io sono;
Oh! rimembranza!; Oh! di qual sei tu vittima; Guerra, guerra!; Qual cor tradisti; Deh! non volerli vittime).
Il concerto, composto da undici brani, è stato inciso in un album, nel 2019, per l’etichetta Tuk Music.
Applausi ripetuti e generosi bis hanno completato la memorabile serata.
Foto e riprese video Davide Sgroi
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