Teatro Brancati presenta il cartellone 2021-22

Teatro Brancati presenta il cartellone 2021-22. Preannunciata la volontà del Teatro di partecipare alle celebrazioni della morte di Verga.

Teatro Brancati presenta il cartellone 2021-22

Teatro Brancati presenta il cartellone 2021-22. Tenuta la conferenza stampa in cui è stato presentato il cartellone della nuova stagione dell’anno 2021-2022 del Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale.

Il direttore Orazio Torrisi, prendendo la parola ha voluto ribadire la vocazione del “Brancati” nei confronti del segno della memoria, dell’eredità dei grandi autori del passato,

unitamente alla necessità di dover guardare al futuro, alla drammaturgia contemporanea, all’ innovazione in sinergia con altre realtà culturali e artistiche nazionali e internazionali.

Ha poi orgogliosamente comunicato di aver vinto il bando per la gestione del Teatro Stabile di Siracusa, ottocentesco gioiello architettonico: il Teatro si espande!

Ha inoltre preannunciato la volontà del Teatro di partecipare attivamente alle celebrazioni del centenario della morte di Giovanni Verga che cade nel 2022.

La XIII Stagione del Teatro Vitaliano Brancati è sotto la direzione artistica di Tuccio Musumeci.

Le proposte del Piccolo Teatro della Città, le fiabe, i pupi dei Fratelli Napoli costituiranno il ‘focus’ dell’attività. Ma non solo…

Si aggiungeranno la Web radio, i laboratori, i workshop e quant’altro in collaborazione con l’Università di Catania, con la Fondazione Verga di Catania,

con l’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, con la Fondazione Giuseppe Fava e con vari organismi teatrali anche internazionali.

Sono dieci gli spettacoli del cartellone del Teatro Brancati per la Stagione 2021-2022.

Dopo il recupero pirandelliano, si inaugura la Stagione giovedì 11 novembre, alle ore 21, con “Il piccolo principe in arte…Totò”, ideato e scritto da Antonio Grosso, e con Antonello Pascale.

Tuccio Musumeci riproporrà, a grande richiesta, “Pipino il Breve” di Tony Cucchiara, il musical che da oltre 40 anni celebra i suoi successi.

Sempre il maestro Musumeci, diretto da Nicasio Anzelmo, reciterà nella commedia “Per fortuna è una notte di luna” di Gianni Clementi.

una pièce che porta in scena tre momenti storici significativi, dall’allunaggio del 1969 ai primi Anni Novanta del secolo scorso.

Ancora un momento storico – questa volta risorgimentale – sarà proposto da Guia Jelo, sotto la regia di Turi Giordano, con “Peppa La Cannoniera” di Antonino Russo Giusti.

Angelo Tosto, diretto da Walter Manfrè sarà protagonista del “Progetto Pirandello” con “Il Vitalizio”;

reciterà anche nel “Funerale d’inverno” di Hanoch Levin con la regia di Armando Pugliese, tra realismo e “teatro dell’assurdo”.

Seguirà “Nota stonata” di Didier Caron, con Giuseppe Pambieri e Carlo Greco diretti da Moni Ovadia: una sorta di thriller psicologico,

premiato durante la 54° edizione del Festival teatrale di Borgio Verezzi con il Premio Camera di Commercio Riviere di Liguria per il 2020.

Lo spettacolo “Belle Epoque e polvere da sparo”, diretto da Paolo Coletta, con Margherita Di Rauso e Lello Giulivo, trasporterà, poi lo spettatore nel Cafè Chantant napoletano…ma con una vena di giallo.

Cosimo Coltraro ed Emanuele Puglia riproporranno brani rivisitati di coppie teatrali famose (Franco e Ciccio, Cochi e Renato), in “Nati in bianco e nero – Piccolo involontario Varietà”, scritto dallo stesso Puglia e diretto da Angel Perricet.

In “Pandemia”, ideato e diretto da Giuseppe Dipasquale, Federica De Benedittis e Ninni Bruschetta racconteranno, tra dramma e ironia, la realtà e le interpretazioni che di questo ‘flagello’ ci sono state nel tempo.

Due perle gli spettacoli fuori abbonamento che il Brancati offrirà al suo pubblico:

“Affaccia bedda – La serenata nella musica e nella poesia” con Mario Incudine e Salvo La Rosa, e “Bartleby lo scrivano”, dal racconto di Herman Melville,

diretto da Emanuele Gamba e interpretato dal grande Leo Gullotta: un “uomo da nulla” nella Wall Street del passato.

Ventidue spettacoli animeranno la 55^ Stagione del Piccolo Teatro della Città che aprirà venerdì 19 novembre con il monologo pluripremiato “Dissonorata – Un delitto in Calabria” di Saverio La Ruina.

A seguire gli altri spettacoli:

“Aspettando Manon” di Alberto Milazzo e Luca Mazzone con Giuseppe Lanino; “Beckett on Tourette”, di Giovanni La Fauci e Lucilla Mininno;

“Family day“, scritto e diretto da Nicola Alberto Orofino con Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Alice Ferlito, Rita Salonia;

“Decadenze” di Steven Berkoff, con Francesco Bernava e Alice Sgroi diretti da Giovanni Arezzo;

“Antonio e Cleopatra… o quel che ricordo” con la regia di Andrea Collavino e con Filippo Gessi e Teresa Timpano.

Per la sezione “Novecento” Mirko Magistro, propone “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller, diretto da Nicola Alberto Orofino.

Angelo Tosto, interpreterà “Io, Karl Valentin” il cabarettista ‘surreale’ tedesco con la regia di Gianni Salvo.

“L’amante”, di Harold Pinter sarà proposto dalla regista Veronica Cruciani con Viola Graziosi e Graziano Piazza.

Concluderà la sezione:

“La Città morta” di Gabriele D’Annunzio con Mascia Musy e Andrea Tidona, diretti da Walter Manfrè.

Per la sezione “Teatro Civile” andrà in scena

“La rosa del mio giardino” sul rapporto tra il pittore Salvador Dalí e il poeta Federico Garcia Lorca, tratto da un testo di Claudio Finelli drammatizzato e diretto da Mario Gelardi; 

Vincenzo Pirrotta sarà il protagonista di “Storia di un oblìo” di Laurent Mauvignier per la regia di Roberto Andò;

A seguire “Libere – Donne contro la mafia” scritto da Cinzia Caminiti con Barbara Cracchiolo, Simona Gualtieri, Sabrina Tellico, Cinzia Caminiti, i quali riproporranno i drammi dei loro cari uccisi dalla mafia.

Infine lo spettacolo “…e ballavano!” scritto e diretto da Nicasio Anzelmo con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Plinio Milazzo e Silvia Siravo.

Gli spettacoli proseguono ancora con:

“Emily Dickinson – Vertigine in altezza” di Valeria Moretti con Daniela Poggi; “Rosa, Rose” di e con Angela De Gaetano, Ninfa Giannuzzi, Valerio Daniele, diretto da Salvatore Tramacere;

“Processo a Medea” di Maria Letizia Compatangelo con Elena Bucci; 

“Le mille bolle blu” di Salvatore Rizzo, interpretato e diretto da Filippo Luna;

“Barbablù”, di Costanza Di Quattro con Mario Incudine e con la regia di Moni Ovadia;

“The Handmaid’s Tale –  Il racconto dell’ancella”, di Margaret Atwood con Viola Graziosi diretta da Graziano Piazza;

Manuel Giliberti è il regista di “Sui gradini del cielo” di Isabella Cociani, ispirato al racconto di un truce femminicidio, con Galatea Ranzi 

Infine la stagione “Teatro Ragazzi”, si avvarrà della collaborazione con l’Associazione culturale arte pupi Fratelli Napoli.

Completerà il ricco e articolato manifesto il progetto “Radio teatro Citta on web” con la trasmissione “Sinestesie”, che propone nuove modalità di fruizione della drammaturgia.

Molti i presenti e numerosi gli interventi a cominciare dalle sapide battute del maestro Musumeci e dai complimenti e gli auguri dell’Assessora alla Cultura Barbara Mirabella.

La Mirabella si è dichiarata felice di partecipare a questo «torniamo al teatro che finalmente riapre!»;

un teatro che si è distinto per l’impegno in questo difficile momento e che si è formato a partire dalle radici della tradizione ma con l’occhio sempre rivolto al futuro.

Mirko Magistro si è congratulato con il direttore Torrisi che lo ha affiancato per il progetto “Novecento”.

Progetto su cui ha insistito anche Nando Gioviale ricordando le puntate radiofoniche da cui ha preso l’avvio.

Ezio Donato si è soffermato sul progetto di collaborazione tra narratori (Capuana, Verga, Pirandello, Sciascia, Patti) e compositori siciliani finalizzato a mettere insieme il mondo delle parole e quello della musica.

Poi è stata la volta di Cosimo Coltraro ed Emanuele Puglia e del loro omaggio alle coppie/modelli del teatro e del cinema.

Fiorenzo Napoli ha manifestato la sua condivisione nei confronti del progetto di contaminazione tra modelli diversi di fare teatro:

i Fratelli Napoli, giunti alla V generazione rappresentano un patrimonio della città. Egle Doria, come sempre, si è dimostrata coraggiosa paladina del teatro civile.

E ancora tantissimi interventi hanno animato questa lunga e scoppiettante conferenza stampa con cui finalmente ritorniamo al teatro in presenza, perché il teatro senza la sinergia con il pubblico non ha motivo di esistere.