Lo uccide a colpi di pistola, assassino reo confesso

Lo uccide a colpi di pistola, assassino reo confesso. Lillo Saito, 65 anni, venditore ambulante di gelati e gestore dell’azienda Gelati Gattopardo.

Lo uccide a colpi di pistola, assassino reo confesso

Lo uccide a colpi di pistola, assassino reo confesso. Un uomo freddato in un agguato avvenuto a Palma di Montechiaro, comune a 20 chilometri da Agrigento.

La persona assassinata è Lillo Saito, 65 anni, venditore ambulante di gelati e gestore dell’azienda Gelati Gattopardo.

La vittima era all’interno della propria auto Chevrolet Captiva, nella centrale piazza Provenzani del paese, quando l’assassino si è avvicinato e gli ha sparato a bruciapelo sfigurandolo

L’uomo raggiunto da 5 colpi di pistola, quattro dei quali sarebbero andati a segno fra la testa e il volto.

Il presunto autore dell’omicidio, Angelo Incardona, 44 anni, si è presentato nella caserma dai carabinieri per costituirsi.

Il 44enne ha precedenti penali per tentato omicidio, porto e detenzione abusiva d’arma da fuoco.

Incardona ha tentato di assassinare anche i genitori della vittima.

Li ha raggiunti nella loro abitazione sparando altri colpi di pistola che però hanno ferito solo di striscio la coppia.

I due trasportati nell’ospedale di Licata; le loro condizioni non sono gravi. L’assassino dopo il raid è rientrato a casa rivelando alla moglie cosa era successo.

La donna lo ha convinto a presentarsi ai carabinieri di Agrigento per costituirsi. I familiari dell’assassino e di Saito, già ascoltati dai carabinieri, hanno riferito che i due non si conoscevano.

Gli inquirenti hanno già sentito, in ospedale a Licata, i due anziani genitori della vittima.

I militari dell’Arma, coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Vittorio Stingo, sono al lavoro ascoltando le mogli dei due uomini.

Quando Incardona si è presentato al comando provinciale dei carabinieri di Agrigento, al piantone, avrebbe detto: «E’ una vecchia storia di mafia», resta ancora il giallo sul movente del delitto.

Fino a tarda sera, l’omicida interrogato dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio.