Pfizer Catania, inizia sciopero dei lavoratori

Pfizer Catania, inizia sciopero dei lavoratori. I dipendenti della multinazionale sono da ieri sera davanti allo stabilimento di Catania.

Pfizer Catania, inizia sciopero dei lavoratori

Pfizer Catania, inizia sciopero dei lavoratori. Da ieri sera alle ore 22 i dipendenti Pfizer Catania, secondo le modalità previste dal regolamento degli scioperi, occupano l’ingresso della fabbrica.

I sindacati nei giorni scorsi avevano preannunciato che se le trattative fossero andate male avrebbero organizzato senza indugi uno sciopero a oltranza.

Il nuovo arcivescovo di Catania, Luigi Renna questa sera prenderà parte al sit-in a sostegno dei lavoratori.

I lavoratori chiedono risposte alla mobilità annunciata dalla multinazionale statunitense per i 130 dipendenti dello stabilimento.

I manifestanti chiedono anche conferme sul rilancio dell’azienda per il futuro della febbrica. Nei giorni scorsi l’incontro che si è tenuto in prefettura non ha risolto il problema.

Non è escluso che lo sciopero possa proseguire anche nei giorni a seguire. Sono previsti dei sit-in permanenti nei quali si alterneranno i lavoratori insieme alle rispettive famiglie.

A sostegno dei lavoratori sarà presente al sit-in anche il nuovo arcivescovo di Catania, Luigi Renna.

Mons. Renna nel suo messaggio intitolato ‘Perché Catania non diventi più povera’ evidenzia:

«Negli ultimi mesi il nome Pfizer è stato associato alla speranza, quella di uscire dal tunnel della pandemia».

Aggiunge l’arcivescovo di Catania:

«Non vorremmo mai che d’ora in poi a Catania questo nome fosse associato alla perdita di speranza che porterebbe circa un centinaio di famiglie al licenziamento o al trasferimento, privando ancora una volta la città di opportunità lavorative».

Continua il presule:

«Quando si chiude un’azienda, si ha una triste ricaduta su tutto il territorio: i giovani sono costretti ancora ad emigrare, le famiglie stentano a formarsi,

cresce la denatalità, si dà spazio alla precarietà, si creano le condizioni di disoccupazione che portano le persone più fragili a finire nelle trame della criminalità organizzata».

Sottolinea il prelato a capo dell’arcidiocesi di Catania:

«Prevalga non la mano invisibile del mercato, ma l’intelligenza imprenditoriale che coniuga ‘capitale umano’ e capitale economico!».

In conclusione l’arcivescovo scrive:

«Come Chiesa siamo solidali con i lavoratori della Pfizer di Catania e ci appelliamo ai responsabili dell’azienda affinché trovino soluzioni che non privino un’altra città del Sud,

di quella opportunità che ha permesso a tante famiglie di vivere dignitosamente e di contribuire allo sviluppo del territorio».

Infine mons. Renna esorta:

«Non rendete Catania più povera!».