Vescovo Piazza Armerina, processione con la scorta. A Barrafranca volate parole grosse tanto che il comitato per la sicurezza ha deciso di blindare la festa.
Vescovo Piazza Armerina, processione con la scorta
Vescovo Piazza Armerina, processione con la scorta. Minacce (dopo le restrizioni per ragioni sanitarie) indirizzate al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, e al parroco della chiesa Madre di Barrafranca, Benedetto Mallia.
«O la processione si fa come diciamo noi o non si fa».
Le intimidazioni per la gestione della processione del venerdì santo, hanno fatto attivare il Comitato per l’ordine e sicurezza della prefettura di Enna.
La tensione di ieri pomeriggio, il risultato di giorni di consultazioni tra la commissione organizzatrice della festa, il comitato spontaneo dei portatori e il parroco della chiesa madre.
Nonostante si profilava l’impossibilità di realizzare la festa con l’uscita del ‘Trunu’, per il rischio di vedere schizzare i contagi covid,
i portatori hanno insistito chiedendo che allora la processione, piuttosto che in forma ridotta, non si facesse.
In chiesa sono volate parole grosse tanto che il comitato dell’ordine e la sicurezza ha deciso di blindare la festa.
Ieri pomeriggio, stop al tradizionale “Trunu”, struttura su cui viene montata la croce e sotto la quale i portatori si alternano conquistando a forza di spintoni il posto sotto il feretro.
In processione solo la croce, portata a braccio per tutto il percorso dal vescovo Gisana, attorniato da decine di poliziotti e carabinieri.
Momenti di tensione si sono registrati davanti alla chiesa Madre, presidiata da oltre cento poliziotti, quando tra la folla qualcuno ha cominciato a gridare “vergogna”.
Il questore di Enna, Corrado Basile spiega:
«Abbiamo predisposto un semplice servizio d’ordine come la situazione richiedeva e abbiamo ricevuto il plauso di molti cittadini».
Sui social le polemiche. Molti scrivono di “umiliazione senza fine” per una festa blindata oltre misura.
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