Caldo e incendi in Sicilia, no rischio siccità

Caldo e incendi in Sicilia, no rischio siccità. Situazione atipica nell'Isola rispetto ad altre regioni. Le riserve idriche sono più dello scorso anno.

Caldo e incendi in Sicilia, no rischio siccità

Caldo e incendi in Sicilia, no rischio siccità. Nella estate italiana, la Sicilia ha un rischio di desertificazione stimato al 70%.

L’isola però si ritrova con riserve idriche, nei suoi 25 invasi, che superano di 95 milioni di metri cubi la quantità dello stesso periodo (giugno) dello scorso anno.

Secondo gli ultimi dati diffusi dal Distretto idrografico della Regione i metri cubi sono 572 milioni contro i 477 di un anno fa.

L’atipica situazione dell’isola non lascia presagire emergenze idriche per la stagione estiva, nonostante le temperature dei giorni scorsi abbiano superato i 40 gradi.

Intanto gli incendi si ripresentano puntuali come ogni estate:

nell’ennese, un fronte di fuoco ha superato il chilometro ed è stato circoscritto soltanto stamane, dopo circa 24 ore, a poca distanza dalla Villa romana del Casale che custodisce preziosi mosaici.

Le grandi dighe (Poma, Pozzillo, Rosamarina) superano i 60 milioni di metri cubi ciascuna e la prima è ad appena 6 milioni di metri cubi al di sotto della propria capienza massima.

Se i dati sono confortanti, sconfortano, le infrastrutture idriche: le perdite d’acqua immessa nella rete raggiungono la percentuale record di oltre il 40%.

Per quanto riguarda l’acqua potabile la Sicilia conta su questo vantaggio rispetto al resto del Paese e la questione irrigua non fa dormire sonni tranquilli agli agricoltori.

I Consorzi di bonifica scontano un commissariamento ventennale e mettono in allarme la Coldiretti Sicilia, che nei giorni scorsi ha annunciato una mobilitazione regionale:

«perché l’acqua torni a essere un bene amministrato in modo adeguato e no con strutture come i Consorzi che di fatto bloccano l’irrigazione».

I due Consorzi di bonifica siciliani (orientale e occidentale) hanno recentemente unificato i precedenti 11,

ma la mini riforma non è servita ad assicurarsi i fondi del Pnrr e i progetti presentati mesi fa sono stati bocciati senza appello.

In alcuni casi, gli agricoltori sono costretti a lunghe trafile per prenotare i turni d’irrigazione e il calendario è compilato a penna, costringendo gli utenti a presentarsi fisicamente negli uffici consortili.

La superficie servita da opere di irrigazione è di 168.824 ettari di cui oltre 25.000 a cielo aperto e circa 143 mila a pressione.

Superfici che ospitano importanti coltivazioni come:

frutteti, orti, vigneti e molto altro.

E con le temperature di questo periodo, l’irrigazione frequente è più che mai necessaria.