Detenuto aggredito in carcere a Siracusa

Detenuto aggredito in carcere a Siracusa. Dopo il brutale assalto, la vittima ridotta in fin di vita e ricoverato in gravi condizioni.

Detenuto aggredito in carcere a Siracusa

Detenuto aggredito in carcere a Siracusa. Brutale aggressione a un uomo recluso nel carcere di Siracusa. L’uomo si trova ricoverato in gravi condizioni.

Picchiato in cella.

Il pestaggio, secondo una prima ricostruzione, sarebbe avvenuto nei giorni scorsi nella cella che la vittima avrebbe condiviso con un altro detenuto.

Il Compagno di cella secondo le informazioni fornite dal Sippe (sindacato di polizia penitenziaria), soffrirebbe di problemi psichiatrici.

Alessandro De Pasquale presidente del Sippe spiega:

«Purtroppo le aggressioni in carcere rappresenterebbero una delle conseguenze del fallimento del sistema penitenziario».

Il sindacato e le segnalazioni ai membri del Governo.

Il sindacalista spiega che, negli anni scorsi, lanciati segnali di allarme ai Governi che hanno guidato il Paese:

«Più volte, ai vari governi di turno, abbiamo chiesto strategie concrete nella gestione delle carceri, puntando principalmente sulla sicurezza degli stessi».

Aggiunge De Pasquale:

«Non dobbiamo scordare l’articolo 2 del regolamento di esecuzione all’ordinamento penitenziario che afferma chiaramente che l’ordine e la disciplina negli istituti penitenziari,

garantiscono la sicurezza che costituisce la condizione per la realizzazione delle finalità del trattamento dei detenuti e degli internati».

Il sindacato si rivolge alla Meloni

Il presidente del Sippe evidenzia:

«La sicurezza, afferma il sindacalista, è quindi il presupposto al trattamento e non il contrario».

«Non bisogna guardare solo all’incremento delle risorse umane ma soprattutto alla loro formazione, con un programma formativo che punti principalmente sulla sicurezza».

Infine, il presidente del sindacato De Pasquale:

«auspichiamo che questo Governo di destra metta mano ad una seria riforma penitenziaria e, soprattutto,

alla riforma del Corpo di Polizia penitenziaria, eliminando definitivamente una gerarchia che nulla c’entra con un corpo di polizia dello Stato».